Il nostro sindacato di polizia, aveva negli anni sottolineato come fosse scorretto eticamente e illogico sotto il profilo del buonsenso che società per azioni quotate in borsa con introiti milionari godessero di dispositivi di sicurezza pubblici senza sborsare pressochè un centesimo, come accade oggi per le proprietà delle squadre di calcio professionistiche. L’assunto partiva dal fatto che attivare con queste società accordi di convenzioni con le Forze di Polizia, come si fa con altre società che forniscono servizi, avrebbe potuto migliorare il dispositivo di sicurezza e dare un ristoro economico adeguato a tutti quei colleghi dei reparti mobili o cooptati dai commissariati. che ogni maledetta domenica…(una citazione che oggi non ha più valore visto che si gioca quasi tutti i giorni della settimana), si recavano in tenuta da O.P. allo stadio per turni di servizio che si concludevano solo a tarda notte, divenuta poi, la mattina dopo. da quando le tv hanno preteso gli incontri in notturna. Dopo l’incontro di ieri fra lega pro e Dipartimento della Pubblica Sicurezza possiamo dire con certezza che questo non accadrà mai o almeno non accadrà a breve.
“Le Forze di polizia, nell’attuale momento storico, sono prioritariamente impegnate in altri scenari operativi per garantire il più alto livello di sicurezza”, così il capo della Polizia al termine dell’incontro con la lega Calcio. Parole che allontanano definitivamente o magari fino alla prossima vittima, la possibilità che società per azioni, quotate in borsa, che hanno goduto di attività di sicurezza gratuite, pagate per loto contO da tutti i cittadini, godendo così di una lievitazione dei loro introiti, paghino una parte di quella sicurezza che gli consente di tenere in piedi il loro business.
Dopo l’incontro e le parole del Prefetto Gabrielli la strada scelta per garantire la sicurezza negli stadi è quella del progetto 3P ossia Patto-Passione-Partecipazione, una sorta di codice etico che conterrà condizioni e modalità per far promuovere un clima pacifico all’interno dello stadio con un regolamento d’uso e un regolamento di comportamento, che dovranno essere accettati all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento o dell’acquisto del biglietto d’ingresso allo stadio. Quindi né sicurezza privata né contributo a quella pubblica; ma noi della Consap non siamo così sicuri che l’accettazione di un patto con l’acquisto del biglietto avrebbe salvato la vita a Filippo Raciti.