Incontro al Viminale dei sindacati maggiormente rappresentativi della Polizia di Stato, con il sottosegretario di stato all’interno, con delega, onorevole Molteni, che si è concluso anche con un rapido saluto alle delegazioni da parte del Ministro dell’interno Matteo Salvini.
Per la Consap era presente il coordinatore nazionale Bortone. Al tavolo insieme al sottosegretario di stato, il Capo della Polizia Gabrielli, il capo del Gabinetto del Ministro Piantedosi e numerosi funzionari delle articolazioni dipartimentali della Polizia di Stato.
La Consap nel suo intervento, ha subito messo il dito nella piaga del malessere del personale stretto tra mancate gratificazioni professionali ed economiche. Temi il riordino ed il contratto. Per il primo, l’auspicio è che la promessa della parte politica, di inserire correttivi importanti nella fase di proroga della delega del gruppo di lavoro ad hoc si muova nel segno dell’articolato progetto di revisione proposto dalla nostra O.S., promessa che però necessità di adeguati fondi economici, che il governo Conte dovrà reperire rapidamente; sul Contratto la Consap ha richiesto alla parte politica di neutralizzare la clausola capestro che esclude la sigla che non intende apporre la firma al contratto da tutte le trattative successive, anche se questo accordo appare assolutamente inadeguato come l’ultimo del governo Renzi. L’ultimo tema toccato dalla Consap è stato quello della crescente carenza di personale “per la prima volta nella storia della Repubblica la Polizia di Stato ha meno unità dei Carabinieri. Se ci si vuole dirigere verso la militarizzazione del Paese lo si dica chiaramente” sennò ci si muova potenziando il turn over e con nuovi bandi di assunzione che prevedano anche lo scorrimento della graduatoria. La sintesi conclusiva della nostra organizzazione sindacale in merito a questo primo incontro è positiva per la disponibilità dimostrata da Ministro e Sottosegretario ma anche vigile, affinché in tempi brevi si possano concretizzare le tante parole di vicinanza arrivate dai leader del nuovo esecutivo. Mentre altri si combattono la paternità di quanto ottenuto fino ad oggi su riordino e contratto, che è stato pesantemente e in alcuni casi giustamente criticato negli uffici, da donne ed uomini della Polizia di Stato, noi confidiamo sul futuro, vigilando e censurando ogni iniziativa politica che non si muoverà nel segno di un miglioramento funzionale della nostra ‘amata’ Polizia di Stato.