“Dopo i fatti di Torino va preso atto che il calcio ed il suo tifo sono strutturalmente criminogeni” la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, denunciando l’impotenza delle Forze dell’Ordine al cospetto di una passione che sembra godere di sottovalutazione o peggio, complicità, negli alti vertici, lancia il suo j’accuse dopo i tragici fatti di Torino di sabato scorso.
Garantire la sicurezza nell’ambito di una stagione di campionato dalla serie A alla Lega pro, fino alla terza categoria – spiega il Segretario Nazionale della Consap Stefano Spagnoli – distoglie risorse importanti in termini di sicurezza che le Forze dell’ordine pagano con il prezzo di migliaia di feriti e con gravissimi fatti di cronaca vedi casi Raciti ed Esposito. Lo stadio ma anche le autostrade e le piazze cittadine sono le arene dove troppi delinquenti nascosti dietro le sciarpe di una fede calcistica entrano in contatto lasciando sul terreno sangue e feriti. È importante che i comitati per l’ordine per la sicurezza pubblica, assolvano meglio alla loro funzione, analizzando i dati statistici sulla pericolosità potenziale di questi eventi e scegliendo accuratamente luoghi e situazioni, in poche parole siano meno accondiscendenti.
“A Torino in piazza San Carlo, un intesa superficiale e populista fra autorità cittadine e di sicurezza, ha innescato una miscela esplosiva: aprire la stalla di tifosi violenti e irresponsabili in un momento di elevata psicosi collettiva per gli attentati terroristici commessi oltremanica; senza peraltro prevedere l’eventualità che qualcosa potesse accadere, inesistenti i controlli in grado di far rispettare le ordinanza di sicurezza come quella di impedire l’accesso a chi deteneva bottiglie di vetro e la mancata previsione di un piano di evacuazione, cosa questa gravissima in un paese in cui la Protezione Civile gode di dignità pressoché ministeriale”
Come sindacato di polizia nel formulare la vicinanza ed i migliori auguri di pronta guarigione ai tanti feriti di sabato sera, non possiamo non segnalare la sensazione che alle tifoserie di calcio sia consentito tutto e troppo spesso e sottolineare come la minaccia terroristica non sia assolutamente da sottovalutare, imponendo come già fatto dal Ministro dell’Interno, direttive precise e compiti inderogabili agli organizzatori degli eventi, ancor di più quando questi siano corrispondenti a soggetti istituzionali.