Il 18 ottobre u. sc. in occasione della visita del Capo della Polizia – pref. Franco GABRIELLI presso la Questura di taranto, la Segreteria Provinciale Consap gli ha consegnato la nota sindacale di seguito riportata, nella quale si evidenziano alcune criticità riscontrate sul territorio nell’espletamento delle attività di servizio.
“Signor Capo della Polizia siamo lieti e la ringraziamo per la Sua presenza a Taranto.
Cogliamo l’occasione per rappresentarLe tutta la nostra preoccupazione per una serie di criticità che il nostro territorio rappresenta negativamente, e che negli ultimi anni sono degenerate.
Il contesto di Taranto e provincia, è afflitto da vicende economiche e ambientali che hanno segnato negativamente lʼintero territorio e si stanno, altresì, materializzando elementi che inducono a ritenere che vi sia in atto unʼinsidiosa escalation della malavita locale che sta pian piano riguadagnando terreno, con una ripresa delle attività illegali che subiscono tra lʼaltro, lʼinfiltrazione di contesti criminali sempre più organizzati.
Nello scenario delle varie criticità, vi è sicuramente il carico di lavoro assorbito dalle esigenze del sistema di accoglienza ed identificazione profughi presso l’istituito HotSpot, per i quali si sussegue un’intensa e complessa attività di gestione da parte degli uffici preposti e dei colleghi addetti ai servizi di accompagnamento ed accoglienza dei migranti, i quali sono quasi sempre caratterizzati dall’inevitabile urgenza.
In tale contesto, di attenzione costante da parte di organismi di Intelligence interna ed europea, la minaccia terroristica è un fattore da non sottovalutare e che, ormai, non è contestualizzata ad alcun confine geografico, anzi può riguardare anche il nostro territorio considerato l’alto numero di siti d’interesse strategico nazionale presenti.
In questo senso non si comprende perchè in Taranto non è stato istituito l’U.O.P.I (Unità Operative di Pronto Intervento), come se questo territorio fosse immune da ogni avvisaglia terroristica, anche se poi l’attività di monitoraggio da parte dei colleghi interessati della locale Questura e di altri Enti, è incessante.
Altro aspetto di non poco conto riguarda la salubrità dei luoghi di lavoro e la tutela della salute di tutto il personale che presta servizio presso l’HotSpot e gli uffici di polizia pertinenti al perimetro dell’ILVA (Polmare e PolFer). L’Ilva ha provocato e provoca malattie e decessi nei quartieri più vicini all’impianto, soprattutto nei bambini. Tra il 2008 e il 2014 c’è stato un nesso chiaro tra l’inquinamento e la mortalità nei rioni a rischio di Taranto, soprattutto per cause respiratorie. Non solo: quando sono aumentati due veleni – le polveri sottili e l’anidride solforosa – ci sono stati più ricoveri, con effetti “importanti” nei bambini fino ai 14 anni. In pratica più il siderurgico tarantino produce, più inquina, più aumentano determinate malattie e cause di morte, tra le quali i tumori. Sono le conclusioni choc dello “Studio di coorte sugli effetti delle esposizioni ambientali ed occupazionali sulla morbosità e mortalità della popolazione residente a Taranto”, voluto dal Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia. La ricerca indica un nesso tra inquinanti e mortalità, dunque, tra l’inquinamento prodotto dal polo siderurgico della città jonica e la salute di chi vive nei rioni più vicini, dove le emissioni arrivano più facilmente. Secondo gli scienziati: “L’esposizione continuata agli inquinanti emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e morte”.
A tal proposito, questa O.S. chiede alla S.V. Ill.ma un’attenzione estrema su questo tema che riguarda la salute dei poliziotti, prevedendo nel breve periodo un attento monitoraggio dei luoghi di lavoro sopra indicati ed uno screening costante di tutto il personale ivi impiegato, per la prevenzione di malattie tumorali, considerato l’alto rischio presente.
A fronte di tutto ciò, si consideri che le risorse umane operanti presso la Questura di Taranto sono drasticamente sotto organico di circa 120 unità, non considerando gli uffici periferici e tutte le specialità operanti sul territorio. Quest’ultima criticità incide in maniera preponderante sul carico di lavoro di ogni singola unità operativa, mettendo a rischio l’incolumità personale di chi opera sotto stress quotidianamente, in continue situazioni critiche e di emergenza.
L’ultimo problema che intendiamo segnalarLe riguarda il mancato benessere del personale. Nell’ottica che il benessere del personale negli ambienti di lavoro è un obiettivo che dovrebbe essere perseguito dai datori di lavoro per molteplici motivi, dovrebbe essere permesso ai lavoratori sedentari e non, di svolgere un minimo di attività fisica agevolandoli, per esempio, con l’attrezzare il luogo di lavoro di una piccola palestra. Con l’anzianità di servizio è stato riscontrato da diversi studi universitari, un aumento di problematiche di salute collegate all’aumento del peso e non solo, e quindi, incentivando, invogliando i lavoratori ad un minimo di attività fisica potrebbe verificarsi, per esempio, che almeno una piccola percentuale senta il bisogno di essere più in forma. L’intento è quello di fornire un servizio ai propri dipendenti, per migliorarne il benessere psico-fisico e, di conseguenza, la produttività. Tale modus operandi svolge inoltre un ruolo essenziale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari o l’obesità.
Nella Questura di Taranto abbiamo una bellissima struttura adibita a palestra, ma inattiva perchè priva di attrezzatura sportiva. Con l’occasione Le chiediamo la possibilità di reperire risorse economiche affinchè questa meravigliosa struttura assolva al compito per cui era stata progettata.
Per queste ragioni, Le chiediamo di valutare e sollecitare un intervento straordinario concretamente finalizzato ad aumentare le risorse in termini di uomini e mezzi a disposizione delle autorità di Pubblica Sicurezza della provincia di Taranto, i cui operatori, come dicevamo prima, malgrado tutto, egregiamente stanno comunque assolvendo ai compiti assegnatigli. Sarebbe questo un importante segnale di concretezza e risposta immediata, rispetto ad una domanda di sicurezza che i cittadini manifestano quotidianamente.
Confidando nella Sua sensibilità istituzionale, invero più volte manifestata nei confronti delle donne e degli uomini in divisa, restiamo in attesa di un fattivo riscontro e, con lʼoccasione, Le porgiamo sentimenti di rinnovata stima”.
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