Si è finalmente conclusa una guerra contro chi ha tramato per ostacolare in ogni modo la nostra ripartenza dopo la scomparsa del nostro leader storico Giorgio Innocenzi: in data 1 ottobre il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha legittimato la nostra sigla sindacale a proseguire una storia ventennale di battaglia in difesa dei diritti del uomini e donne della Polizia di Stato.
Il racconto di questi due anni di lotta si racchiude in due date storiche il 7 settembre 2018 ed appunto lo scorso 1 ottobre, in queste 9400 ore circa è accaduto l’incredibile, uno “tsunami” che avrebbe cancellato la resistenza anche dei più tenaci e convinti sostenitori del diritto ad esistere di questa sigla sindacale, ma che come spesso succede ha visto emergere personaggi di altissimo spessore morale e creato una coesione fra chi è rimasto che non ha eguali in tutta la storia del sindacalismo in polizia.
Una storia nella quale a tradimenti rinunce ed abbandoni improvvisi hanno fatto da contraltare determinazione e coerenza unite a doti umane e sindacali di altissimo profilo; una guerra vinta dopo tante battaglie combattute che ha visto nella persona del nostro Segretario Generale Nazionale Cesario Bortone, dei segretari nazionali Angelino Montresor, Salvatore Fornuto, Filippo Di Muro e Maria Carolina Cento, dei Coordinatori Nazionali Gianluca Guerrisi, Livio Licitra e Alberto Catalano e del presidente nazionale Patrizio Del Bon e di tantissimi che in tutta Italia sono rimasti fedeli a questa sigla sindacale e ad una storia sindacale vissuta per 20 anni nel segno di un sindacalista dal grande carisma Giorgio Innocenzi ed ai molti che si stanno avvicinando riconoscendole coerenza e capacità di combattere.
La svolta di una prima fase fatta di fughe più o meno nobili e di rinunce improvvise è il 22 giugno di quest’anno quando a Roma presso l’hotel Quirinale viene eletto Segretario Generale Nazionale Cesario Bortone, intanto sono già stati aperti e rapidamente chiusi con accordi alcuni contenziosi legali interni ma nel frattempo l’Amministrazione con un atteggiamento di chiusura ostinata ha congelato la nostra rappresentanza, bloccati i conti e disconosciuto la Federazione Sp togliendo dignità sindacale ad oltre seimila poliziotti, intanto al Viminale siede un ministro bravo a parole, ma poco presente, che delega tutto in nome di una campagna elettorale che per lui non finisce mai ed il tempo che gli rimane per occuparsi dei diritti dei poliziotti è ben poco, del suo mandato resta ben poco se non una crescita esponenziale dei suicidi in Polizia, una causa effetto non provata ma probabile.
In questo clima infuocato Bortone e la sua squadra nella quale sono stati cooptati come staff del segretario figure di primo piano del sindacalismo come Edoardo Marcelli, Andrea Parrino e Stefano Mizzon oltre al presidente Del Bon, proseguono ed intensificano il loro impegno per scongiurare la fine della Consap, la fiducia in Italia è sempre forte ma il tempo passa ed alcuni, più deboli, sconfortati, mollano la presa, ora bisogna fare i conti con i numeri per garantirsi la rappresentatività in vista di uno “scongelamento” da parte dell’Amministrazione intanto sul fronte legale malgrado gli accordi raggiunti fra le parti, la questione rimane in piedi il giudice prende tempo e le difficoltà di fare sindacato aumentano a dismisura.
La Consap però continua ad esistere e lottare, ottiene un incentivo aggiuntivo al Fesi 2018 in favore del personale impegnato nei servizi di controllo del territorio, si batte con denunce pubbliche per riconoscere il diritto al lavoro delle aspiranti colleghe in stato di gravidanza rivendica l’unificazione delle forze di polizia troppo presto accantonata dalla politica ed il diritto al previdenza integrativa, la cui mancata attivazione vede il nostro Ministero in palese violazione e che con la riforma delle pensioni sta portando ad un assegno di quiescenza prossimo alla mera sopravvivenza economica dopo una vita di lavoro.
Battaglie di interesse nazionale ma c’è da definire la questione di un accordo federativo da raggiungere per mantenere la rappresentatività, la Consap dopo un’opportuna riunione dello staff del segretario opta per il dialogo, con il collega, molto stimato da tutti Valter Mazzetti e la sua Federazione Fsp, l’accordo è presto raggiunto tante le linee politico sindacali condivise e alta la stima fra i firmatari, alla fine di settembre Cesario Bortone ed il Presidente Nazionale Patrizio Del Bon siglano l’accordo la Consap entra nella Federazione Fsp come secondo soggetto sindacale per rappresentatività, quello che succede poi è storia di oggi e culmina con la circolare del Ministero dell’Interno che sulla messaggistica interna Cesario Bortone ha salutato cosi diffondendo la circolare sulle aggregazioni sindacali: “Ragazzi e ragazze siamo rappresentativi. Questo è il coronamento di un anno di battaglie politiche sindacali e giudiziarie. La Consap è riconosciuta componente di una federazione maggiormente rappresentativa. Anche nelle more del contenzioso giudiziale la Consap è viva, la Consap c’è! Avanti con forza e onore. Noi siamo la Consap !!!”
In conclusione una citazione è doverosa farla anche per tutti i componenti non già citati dell’attuale Esecutivo e Consiglio Nazionale: Rossano Tomei, Mauro Bertoni e Sandro Vittorio Angiolini e Gianluca Salvatori, oltre al responsabile della Consap pensionati Pietro Di Stasio ed a tutti i segretari provinciali che in tutta Italia portano avanti il nostro modo di fare sindacato. Grazie a tutti…ma questo è solo l’inizio di un nuovo corso della nostra sigla sindacale e di una storia che ha un volto ed un nome quello di Giorgio Innocenzi…
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