In questi giorni i dirigenti di polizia vestono i panni del maestro Perboni di deamicisiana memoria, e danno i voti ai loro collaboratori. Non a caso abbiamo usato una metafora letteraria ambientata nei primi anni dell’unità d’Italia, perché tutta questa procedura appare come un retaggio di un tempo andato, quando le guardie di pubblica sicurezza erano militari con le stellette e non un corpo civile di specialisti a tutela della sicurezza interna del paese.
C’è li immaginiamo questi dirigenti che, penna rossa alla mano, possono stroncare o far volare una carriera, e questo in virtù di una facoltà eccessivamente discrezionale che gli consente di gestire in totale autonomia e senza possibilità di ricorso avverso, due punti delle note caratteristiche, che incideranno poi non poco sulle future promozioni per titoli.
“Le note caratteristiche sono una spada di Damocle sul capo di donne ed uomini della Polizia di stato – afferma il Segretario Generale Nazionale della Consap Cesario Bortone – che contrasta con lo stato diritto e soprattutto con lo status di forza di polizia ad ordinamento civile, che la Polizia di Stato ha assunto 40 anni orsono, con la legge 121/81, e che va assolutamente eliminato, in quanto si sottrae ad ogni possibilità di ricorso e quindi rappresenta di fatto una valutazione del rapporto fra dirigente e sottoposto, paragonabile a quella del maestro Perboni, del libro Cuore; ma i poliziotti non sono alunni giovani e scapestrati, ma adulti professionisti, che hanno il diritto di gestire la propria carriera secondo la loro professionalità e non restare incagliati per le paturnie di un dirigente troppo zelante.
“Occorrerebbe rimodulare i concorsi per titoli – continua Cesario Bortone – uniformandoli ai criteri in uso per la corresponsione dell’assegno di funzione, ossia prendendo in considerazione esclusivamente titoli di studio, rapporti informativi non inferiori a buono e un ruolino disciplinare con sanzioni minime.
La Consap dice basta agli obbrobri dello zero virgola che, soprattutto nelle progressioni dei gradi di base, favoriscono chi ha ufficio di servizio e tempo, per frequentare i più svariati corsi, che gli consentono di scavalcare gli omologhi del grado, impegnati su strada giorno e notte e quindi impossibilitati a partecipare a questa corsa alla nozione inutile”.
UFFICIO STAMPA CONSAP