La Segreteria Nazionale della Consap ha posto in essere una serie di azioni sindacali per chiedere l’estensione del beneficio pensionistico già riconosciuto ai militari, che in forza di un recente decreto Pinotti andranno in pensione prima dei poliziotti e con un assegno più sostanzioso. Di seguito il testo della lettera inviata al Ministro dell’Interno Minniti dopo una prima evasiva e meramente dilatoria risposta del Dipartimento della Pubblica Sicurezza alla prima lettera inviata al Capo della Polizia….
Ill.mo Signor Ministro,
riteniamo doveroso, in qualità di sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato, sottoporre alla sua autorevole attenzione la discriminazione determinatasi recentissimamente in tema di quiescenza fra le Forze di Polizia ad ordinamento militare e le Forze di Polizia ad ordinamento civile, in danno di quest’ultime.
Tutto nasce dall’emanazione di una circolare del Ministero della Difesa, precisamente in data 27 ottobre u.s., che facendo riferimento al decreto legislativo del 29 Maggio 2017, n. 94, riguardante l’esercizio dell’opzione dell’incremento del montante individuale dei contributi ai fini del computo della pensione, in alternativa al collocamento in ausiliaria, consente al personale militare di optare (su base volontaria) per l’istituto del “moltiplicatore”. Ciò può avvenire in seguito alle modifiche all’art. 3 – comma 7 del decreto legislativo 30 Aprile 1997, n.165 operate dal richiamato decreto Legislativo n.94/2017.
Questa disposizione ministeriale della Difesa, a nostro parere, ci pone di fronte ad una lesione grave del principio di: “uguaglianza , buon andamento e imparzialità della P.A.” sancito nell’art. 97 della nostra carta costituzionale.
In sostanza questa norma andrebbe a vanificare il ruolo compensativo che era stato introdotto con l’istituto del “moltiplicatore” ad esclusivo appannaggio delle Forze di Polizia ad ordinamento civile a fronte dell’istituto dell’ “ausiliaria” riconosciuto solo alle Forze Armate, affievolendo così le disparita di trattamento a parità di funzione.
Infatti l’opzione facoltativa, adesso riconosciuta alle Forze Armate, di poter fruire del “moltiplicatore”, consente al personale militare di poter andare in pensione prima del limite di età rispetto al personale delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e godere, nel contempo, di un regime pensionistico complessivo più vantaggioso rispetto agli omologhi ad ordinamento civile.
A nostro parere, in una fase in cui la materia pensionistica sta assumendo caratteri di allarme sociale per i rischi di innalzamento del’età e di un assegno sempre meno consistente a livello economico a causa delle riforma, questa disparità di trattamento racchiude elementi di destabilizzazione e sconcerto in seno alle Forze di Polizia ad ordinamento civile.
Per le ragioni di cui sopra, confidando nella sua dimostrata sensibilità ed attenzione verso le tematiche della sicurezza, Le chiediamo, Signor Ministro dell’Interno, di valutare l’estensione del beneficio anche a tutto il personale delle Forze di Polizia ad ordinamento civile, per sanare la palese disparità di trattamento che potrebbe avere ricadute negative sulla motivazione del detto personale.
Confidando in una benevola accoglienza della nostra motivata istanza e restando in attesa di un cortese cenno di riscontro, porgiamo distinti saluti.