“E’ paradossale che non si riesca ad applaudire ad un successo investigativo senza dietrologie” lo afferma Cesario Bortone segretario generale della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia in merito all’editoriale pubblicato dal Corriere del Mezzogiorno a firma dello scrittore Maurizio De Giovanni.
Esprimiamo tutta l’amarezza dei tutori dell’ordine napoletani e non, che hanno visto il loro lavoro quotidiano al servizio dei cittadini, sminuito o peggio condizionato dalla risonanza social, vogliamo dire al De Giovanni che uomini e donne in divisa acchiappano i delinquenti sempre, quando e dove possono e questo a prescindere dal post di chicchessia; certo le immagini hanno aiutato a fermare i criminali che hanno picchiato e rubato lo scooter al trasportatore d i generi da asporto a Napoli ma le immagini non certo la risonanza social, quella semmai ha dato visibilità ulteriore all’operazione di polizia che ha portato agli arresti.
Dispiace anche che al cospetto di una platea così vasta, lettori e navigatori internet del Corriere della Sera – Mezzogiorno, si possa instillare il dubbio che denunciare non conviene e che solo con i like le forze dell’ordine si attivano, i meccanismi democratici di azione e repressione non si attivano quando decide il “padrone” del social nertwork, che non è super partes e che ha il potere di cancellare i post sconvenienti, indurre i cittadini a credere questo è a nostro parere molto grave e molto antidemocratico. Ci sono migliaia di interventi che senza clamore mediatico e social vengono portati a termine e molto spesso non vengono riportati dalla stampa. Ben vengano i video e i post di denuncia ma per noi l’impegnò e’ uguale per tutti. Apprezziamo comunque il messaggio che il grande scrittore napoletano ha voluto dare, ma non siamo noi i destinatari finali semmai la politica che è sempre troppo impegnata ad apparire spesso solo sui social.
In allegato pdf l’articolo di stampa dello scrittore Maurizio De Giovanni