Finalmente, dopo anni di lotta nei quali la CONSAP è stata l’unico sindacato a votare contro gli orari in deroga, anche altri sindacati (Sap – Coisp e Uil/Mp) hanno sposato la nostra linea, e per la prima volta hanno votato come noi, facendo bocciare gli orari in deroga. Orari che da molti anni fanno perdere soldi e diritti ai colleghi della Questura.
Non si può sopperire alla mancanza di risorse facendo fare ai poliziotti turni strani, cioè non riconosciuti dall’Accordo Nazionale Quadro e che comportano la perdita di indennità di straordinario, reperibilità e quant’altro, perché vanno a coprire a costo zero fasce orarie che altrimenti andrebbero pagate di straordinario. E che comportano anche orari di lavoro a volte massacranti.
Invitiamo, ma lo facciamo da anni, Siulp, Silp, Siap e Ugl, che hanno votato a favore degli orari in deroga, a rivedere le loro posizioni. Gli orari in deroga sono stati accettati fino ad oggi per il quieto vivere, i più malevoli dicono anche nella speranza di qualche guarentigia riconosciuta- ma noi siamo benevoli e a queste cose non vogliamo credere. Bocciarli non è da integralisti, come scrivono in un volantino affrettato le quattro sigle sindacali, ma da sindacalisti. E non è con il sacrificio dei colleghi che si può puntellare una polizia cadente. Dobbiamo mettere il Ministero – e non certo il Questore che cerca di fare il meglio con i mezzi che possiede- davanti all’emergenza di una polizia a Palermo insufficiente, “vecchia” senza mezzi e con poche dotazioni economiche. Dobbiamo fare capire in alto che devono mandare uomini e mezzi e non spolparci come ossa!
Sap- Coisp e Uil-Mp, con nostra grande gioia, ma anche un po’ di stupore, alla fine hanno in parte capito e si sono uniformati alla Consap, votando no. Tuttavia ci sorprendiamo nell’ apprendere, dal volantino sottoscritto dai tre, ma non da noi, che in realtà non hanno votato NO perché sono contrari agli orari in deroga (!!) né lo hanno fatto perché si sono resi conto che tali orari danneggiano, complessivamente, i colleghi. Fanno intendere che hanno detto no per imporre, alla prossima contrattazione, la propria linea di “maggioranza”, con una rimodulazione e la proposta di orari in deroga favorevoli ai colleghi. Ma quali orari in deroga favorevoli? E’ rarissimo che degli orari in deroga siano a vantaggio dei colleghi. Tra l’altro i tre fanno conto su una maggioranza assoluta che, permetteteci di dire, anche alla luce dei risultati delle disdette di ottobre, pare effimera e destinata a scomparire al prossimo capodanno.
A noi non interessa fare i direttori d’orchestra, non vogliamo fare parte di maggioranze o cartelli prefissati, non è il nostro obiettivo. Non è con le maggioranze o con le minoranze che si fa sindacato. Ma con il desiderio e la determinazione di andare sempre e comunque a vantaggio dei colleghi, anche a costo di sembrare brutti sporchi e cattivi. Ma coerenti!