Il decreto di recepimento del ccnl per il Comparto sicurezza e difesa relativo al triennio 2019/2021 firmato dal Capo dello Stato è stato trasmesso alla Corte dei Conti per il controllo di legittimità previsto dalla normativa vigente.
Si prevede che la registrazione giungerà in tempi molto brevi e che altrettanto celermente seguirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Sappiamo inoltre, che sia il Dipartimento della Pubblica Sicurezza che le altre amministrazioni interessate hanno già predisposto tutti gli adempimenti di rispettiva competenza e che anche NoiPA è in attesa.
Confermiamo pertanto in pieno la nostra previsione, comunicata già da tempo: l’aggiornamento retributivo e il pagamento degli arretrati avverrà nel prossimo mese di giugno.
Contratto: il testo del DPR è arrivato alla Corte dei Conti, confermiamo la previsione: il pagamento sarà a giugno.
La Dagep ha rilanciato la nota del Dipartimento per gli Affari interni e Territoriali – Direzione Centrale per i Servizi Elettorali che si allega, contenente le modalità di accesso ai seggi elettorali del personale delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e Vigili del Fuoco.
Prosegue il confronto tra sindacati e amministrazione della P.S. sul delicatissimo tema della prevenzione e gestione del “disagio” tra gli operatori di Polizia. Un confronto serrato in cui le diverse competenze e sensibilità vengono costantemente messe a fattor comune per definire i migliori standard per l’attivazione, come nel caso di specie, di procedure di supporto psicologico in caso di eventi critici afferenti al contesto lavorativo. Finalmente, sono state definite in maniera chiara ed univoca le linee guida e gli specifici protocolli che dovranno essere attivati in caso di evento critico di servizio, inteso come “situazione lavorativa che ha implicato morte o minaccia di morte o gravi lesioni o una minaccia all’integrità fisica propria o altrui..”, da cui derivi un distress, altrimenti noto come “stress negativo”.
Al di là degli aspetti specificatamente tecnici, demandati agli psicologi della Polizia di Stato, ci pare di grande importanza aver definito in maniera standardizzata “chi fa cosa, come, dove e quando”. Un primo significativo quanto inedito passo nella giusta direzione, di cui riteniamo dover sottolineare l’importanza. Ovviamente occorrerà coinvolgere preventivamente tutta la comunità degli psicologi territoriali, affinché si realizzi la piena e convinta condivisione del progetto e, soprattutto, sarà necessario predisporre una capillare attività informativa – formativa dei dirigenti, allo scopo di superare resistenze, riluttanze o insensibilità rispetto al tema.
In questa prima fase, quindi, sono stati predisposti dei protocolli che individuano con estrema chiarezza le procedure del flusso comunicativo per l’attivazione dell’intervento di emergenza psicologica (sia a richiesta del dirigente che, a seconda dei casi, d’iniziativa del Servizio di psicologia); è stata altresì descritta la procedura di richiesta di intervento, nonché i protocolli generali e specialistici relativi ad eventi critici di servizio e quelli per la comunicazione del lutto per adulti e minori. In altre parole è stata definita la “rete comunicativa” (che va dall’ufficio di Gabinetto della questura alla Direzione Centrale di Sanità) che dovrà essere attivata in caso di ferimento o morte di un collega, soccorso a conoscenti, eventi con più morti o feriti gravi, grave ferimento o morte di un bambino, persone gravemente ustionate o mutilate o incastrate e gravemente ferite.
Ovviamente siamo solo all’inizio di un lungo percorso, che prevede la predisposizione di ulteriori protocolli per l’attivazione dell’intervento di emergenza psicologica in caso di suicidio, incidente stradale o disastri. Grazie al lavoro del “tavolo”, pertanto, inizia a prendere forma il contorno di un’attività finalizzata al perseguimento del benessere psico-fisico di colleghe e colleghi, soprattutto nei momenti di maggiore bisogno connessi e/o conseguenti ai più disparati eventi critici di servizio o anche familiari, in grado di generare stress. Tra questi ultimi possiamo annoverare, a titolo esemplificativo, i problemi legati all’organizzazione del lavoro, alla progressione in carriera, agli alloggi di servizio, alle aspettative economiche, a procedimenti disciplinari/penali/amministrativi o anche ad una separazione particolarmente traumatica.
Lo scopo ultimo è quindi quello di prendersi cura dei colleghi “in difficoltà” fin dal primo insorgere di una qualunque condizione di “fragilità psicologica”, senza che questo “affidarsi” agli psicologi della Polizia di Stato possa mettere minimamente in discussione la prosecuzione del rapporto di lavoro. L’attività informativa e formativa dei dirigenti – anche nella loro qualità di datori di lavoro – diventa quindi fattore decisivo anche se, ad onor del vero, la predisposizione di protocolli standardizzati e procedure sistematizzate di psicologia dell’emergenza, dovrebbe ridimensionare il rischio di insuccesso di queste iniziative, laddove a farsene carico dovessero essere dirigenti con scarsa sensibilità verso questi delicati bisogni dei propri dipendenti.
Il “tavolo” ha quindi condiviso la necessità di continuare su questa strada, per arrivare a definire un quadro complessivo di tutele, in cui l’ascolto continuo e di prossimità degli operatori dovrà diventare centrale nelle politiche finalizzate a garantirne il benessere.
Nell’area servizi/convenzioni di questo sito potrete consultare i dettagli della convenzione stipulata dalla Segreteria Nazionale con l’Università degli Studi Guglielmo Marconi (UniMarconi) in favore di tutti gli iscritti e dei loro familiari.
Leggi di più a questo link: https://www.consap.org/convenzioni-consap/
La firma definitiva potra’ arrivare entro aprile. I benefici economici riconosciuti a regime decorrenti dal primo gennaio 2021 sono pari a circa 105 euro medi per 13 mesi oltre all’utilizzo delle ulteriori risorse stanziate nella legge di bilancio per il 2022 a decorrere dal primo gennaio per finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all’incremento dei fondi risorse decentrate consentendo un ulteriore beneficio complessivo a regime di circa 20 euro medi al mese a persona. L’intesa prevede anche arretrati medi pari a circa 1.800 euro per dipendente.
L’accordo per il comparto difesa e sicurezza e gli schemi di provvedimento di concertazione che riguardano il triennio negoziale 2019-2021 sono stati sottoscritti il 23 dicembre 2021 dai ministri competenti e da tutte le organizzazioni sindacali e le sezioni Cocer del personale delle forze armate partecipanti alle trattative.
Sono coinvolti i lavoratori appartenenti a polizia di Stato polizia penitenziaria guardia di finanza arma dei carabinieri e forze armate. Dal punto di vista economico i nuovi accordi prevedono incrementi di circa 128 euro medi lordi mensili per l’intero comparto di cui circa 100 sul solo trattamento stipendiale e nuove indennita’ tra cui una specifica per compensare impieghi e funzioni del personale del settore cyber che fronteggia gli attacchi informatici alle infrastrutture strategiche del Paese. (nota d’agenzia)
La Consap plaude alla conclusione dell’annosa vicenda che ha portato uomini e donne della Polizia di Stato a poter utilizzare la pistola elettrica.
Oggi è inziata la distribuzione dei primi dissuasori elettrici a 14 questure in un cronoprogramma che si punta a completare per la fine di questo mese e che vedrà la consegna a regime di quasi 4500 dispositivi.
Rifuggendo l’enfasi del momento la Consap ha però espresso rammarico per gli intoppi burocratici che hanno costellato questa storia e che hanno prodotto un ritardo che è costato feriti ed indagati anche tra le file della Polizia di Stato.
Breve rassegna stampa.
Il Ministero dell’Interno ha diffuso la circolare contenente il decreto che in attuazione dell’art. 74 bis del decreto legge 73/2021, convertito, con modificazioni, dalla Legge 106/2021 reca misure di solidarietà in favore dei familiari superstiti del personale del comparto sicurezza e soccorso pubblico, deceduto per contagio da Covid 19.
La Segreteria Nazionale della Consap rivolge il suo ringraziamento a tutte le colleghe che nella professione e con il quotidiano impegno, danno il loro fondamentale contributo all’ordine e alla sicurezza pubblica e alle donne della Polizia di Stato che, anche nel sindacato, lottano per tutti in difesa dei diritti.
Buon 8 marzo a tutte
La Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia rilancia sulla necessità di avviare un salto generazionale per quanto riguarda la pistola di ordinanza. Il sindacato di polizia pur esprimendo forte apprezzamento per la pistola oggi in dotazione, ritiene sia giunto il momento anche per la Polizia di Stato di sfruttare l’evoluzione del settore che oggi mette a disposizione armi di assoluta affidabilità con notevoli vantaggi tecnico operativi.
La Beretta 92 fs che negli anni ha svolto autorevolmente il suo lavoro, oggi deve fare i conti con l’evoluzione tecnologica, che la rendono ancora un’ottima arma per scenari tattici particolari assimilabili a condizioni belliche, ma problematica per un uso quotidiano e ripetuto in teatri urbani.
“Guardando, preferibilmente, al mercato italiano – spiega il Segretario Generale Nazionale Cesario Bortone – oggi si potrebbe ottenere, ad esempio, una eguale efficienza balistica con pistole più leggere, con impugnatura ergonomica ed adattabile, più sicure anche in caso di urto accidentale, nonché meglio occultabili per il personale in abiti civili, caratteristica questa che potrebbe agevolarne la portabilità per colleghe e colleghi anche liberi dal servizio; in questo senso ha ricevuto forti apprezzamenti il modello Beretta PX 4 storm full size già in uso al personale dei Nocs e della DCPP.
La nuova pistola nata della prestigiosa fabbrica di armi italiana ha linee disegnate per esaltarne la potenza, la maneggevolezza, le prestazioni, l’affidabilità, adotta il sistema di chiusura geometrica a canna rototraslante, rivisto e sensibilmente migliorato da Beretta e vanta ingombri contenuti in relazione alla superiore autonomia di fuoco. Il fusto leggero e resistente è realizzato, secondo la più moderna tecnologia termoplastica, utilizzando tecnopolimero rinforzato fiberglass.
La pistola per un poliziotto – prosegue Bortone – è una sorta di collega di lavoro al quale si affida la tutela della propria vita, ed è necessario che essa sia quanto più possibile sicura e pronta all’uso oltre che maneggevole, ed in questo senso è giunto il momento che la 92 fs venga pensionata con merito per fare spazio ad armi di nuova generazione.
Come sindacato di polizia abbiamo già avanzato una richiesta in tal senso e l’auspicio è che anche i vertici della polizia possano tradurre in atti concreti quella disponibilità già dimostrata con la recente decisone di sostituire la pistola mitragliatrice Beretta PM 12.