Stefano Spagnoli, segretario della CONSAP, commenta la recente aggressione di Torino, nell’ambito dei controlli straordinari imposti da un’ordinanza comunale: “Polizia e Forze dell’Ordine continuano a non essere dotati dei necessari poteri di intervento”
“Da Napoli a Torino tutta Italia vuole menare ai poliziotti” questo il livello dello scontro che si è ormai raggiunto per colpa di un Governo che inseguendo solo e unicamente l’emergenza oppone i corpi in divisa al malessere generale.
Durissima presa di posizione della Consap dopo l’ennesima aggressione ai colleghi di ieri a Torino, impegnati nei controlli imposti dalle ordinanze comunali e da direttive nazionali dopo i tragici fatti di piazza San Carlo: “Mentre in Parlamento si opera per delegittimare la figura delle Forze dell’ordine imponendo limiti all’azione di contenimento configurandola in ambito di tortura – dichiara Stefano Spagnoli Segretario Nazionale della Consap – dall’altra si legifera inseguendo l’emergenza, senza dotare i colleghi e le colleghe di strumenti di deterrenza efficaci, con la figura del pubblico ufficiale, una volta baluardo della legalità in questo Paese, è stata ridotta ad uno scontro fra cittadino-poliziotti e cittadino-picchiatore”.
“Leggi speciali, come di fatto sono quelle che impongono ogni sorta di divieto per far si che non accadono episodi come quello di Piazza San Carlo, da sempre vanno garantite con poteri altrettanto speciali che possano far individuare il personale in divisa come lo Stato che chiede al cittadino di rispettare le regole; norme più restrittive, garanzia dell’arresto e della condanna e certezza della pena. Nulla di tutto questo è accaduto! Il collega per vedersi fatta di giustizia in caso di lesioni deve denunciare con querela di parte, individuando in una masnada di violenti imbecilli colui che lo ha colpito, mentre coloro che sono stati arrestati saranno liberi al massimo in un giorno, liberi di tornare a fomentare la folla, con in più la certezza che non pagheranno in alcun modo per il loro comportamento criminale”.
Riteniamo che tenere in galera per qualche bella settimana coloro che a Napoli volevano impedire l’arresto di un delinquente e quanti hanno sostenuto l’aggressione degli extracomunitari ai tre colleghi di Torino alla Vanchiglia, sia un toccasana per la convivenza civile, ma magari il solito politicante ci dirà invece che si tratta di tortura ed allora conclude Spagnoli “Tutti in fila per picchiare i poliziotti al massimo si va sul giornale ma non certo in carcere, cosi facciamo scuola ai criminali dell’est che dichiarano “la polizia non spara..e non vai in galera…delinquere in Italia è un paradiso”. (OSSERVATOREPOLITICO.COM)