Cari amici e amiche, colleghi e dirigenti sindacali,
Faccio appello al vostro senso di responsabilità e attaccamento verso la nostra organizzazione sindacale che giunta al ventesimo anno di vita sta attraversando un momento di profonda ridefinizione negli assetti.
La cause che hanno portato a questo sono a tutti noi tristemente ben note e partono dalla prematura scomparsa del nostro leader carismatico nonché fondatore il dottor Giorgio Innocenzi, la diaspora di quasi tuti i segretari nazionali, nonché, in ultimo, le dimissioni irrevocabili di Elisabetta Ricchio che insieme a tutti noi si è battuta sia nelle aule di tribunale che contro nemici preventivabili l’Amministrazione, (che nulla ha fatto per agevolare questo passaggio), e nemici insospettabili (le altre organizzazioni sindacali che venendo meno allo spirito di solidarietà che deve esistere ed è sempre esistito fra le rappresentanze dei lavoratori, hanno tramato e scommesso sulla nostra fine).
Ora però che l’iter processuale si è concluso, diventiamo noi i protagonisti del nostro futuro, la necessità impellente è quella di tornare negli uffici e nelle sedi di polizia per ascoltare le problematiche dei colleghi e delle colleghe chiedendo conto all’Amministrazione, lo dobbiamo fare perché proprio questi mesi hanno dimostrato che nel nostro panorama sindacale non esiste un’altra organizzazione come la nostra che nel rispetto dei ruoli e delle funzioni non ha timori reverenziali per nessuno ed ha come unico credo la salute il benessere lavorativo ed il rispetto per donne ed uomini della Polizia di Stato, forte di un insegnamento che ci ha trasmesso il nostro comune amico Giorgio Innocenzi.
Prima di far questo però è necessario ridefinire gli incarichi e l’organigramma nazionale la straordinarietà della situazione richiede degli atti tecnici dovuti necessari da Statuto: per tanto il 12 giugno p.v. si riuniranno a Roma presso l’albergo Quirinale, l’esecutivo nazionale, il Consiglio Nazionale che fra i punti all’ordine del giorno dovrà votare per l’indizione del Congresso Nazionale Straordinario, qualora si raggiunga il quorum dei due terzi favorevoli si potrebbe celebrare subito il congresso allargandolo a tutti i delegati congressuali non già facenti parte del Consiglio Nazionale.
Nella previsione che ciò possa accadere sia in un’ottica di un necessario contenimento delle spese organizzative che nell’impossibilità senz’altro momentanea e contingente di concessione di permessi sindacali, si invitano tutti i delegati al Congresso ad aderire a questo invito ed essere così statutariamente pronti alla possibile immediata celebrazione del Congresso Nazionale.
Voglio ripetermi cari amici e amiche e valenti dirigenti sindacali siamo noi i protagonisti del nostro futuro. Noi siamo la Consap.
IL SEGRETARIO GENERALE NAZIONALE f.f.
Cesario BORTONE
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