L’inviolabilità delle nostre case è un principio irrinunciabile e da difendere con fermezza. Diciamo no alla giustizia “fai da te”, ma i cittadini onesti devono essere più tutelati e devono godere di una fattispecie della legittima difesa che sia più ampia rispetto a quanto previsto oggi dalla legge vigente. L’obiettivo deve essere quello di poter difendere i propri beni una volta subita una violazione del proprio domicilio, del proprio negozio, della propria abitazione.
Negli ultimi mesi sono stati sempre più frequenti, gravi fatti di cronaca che hanno evidenziato l’esistenza di bande di spietati criminali che si introducono nelle abitazioni o nei luoghi dove viene esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale, mettendo costantemente a repentaglio l’incolumità dei malcapitati.
Sosteniamo dunque con forza l’iniziativa di depositare in Cassazione una proposta di legge popolare per punire più severamente la violazione del domicilio attraverso il raddoppio delle pene (ora fissate ad un minimo di sei mesi ad un massimo di tre anni, noi vogliamo portarle ad un minimo di un anno e ad un massimo di sei) e potenziando le possibilità di legittima difesa, invero ad oggi alquanto limitate.
Chi vìola la nostra casa deve essere punito severamente e ai cittadini onesti va data la possibilità di tutelarsi. Diciamo no ai pistoleri per le strade, naturalmente, ma su questo tema riteniamo occorra assicurare più protezione a chi reagisce per difendersi. Il nostro ambiente casalingo professionale, quello in cui si svolge la sfera più privata della nostra vita, dove ci sono i nostri beni e i nostri cari, deve godere di una salvaguardia di livello superiore. Di fronte ad una criminalità sempre più aggressiva occorre dunque, a nostro parere, aggiornare le norme esistenti collegandole alle nuove domande di sicurezza dei territori, in particolare quelli più esposti agli assalti di una criminalità sempre più violenta e sfrontata.
Serve certamente più vigilanza delle forze dell’ordine, ma a loro vanno forniti più mezzi e più personale.
Il nostro obiettivo è quello di far si che la violazione del domicilio sia punita molto più duramente, escludendo poi qualsiasi responsabilità per danni subiti da chi volontariamente si è introdotto nelle sfere di privata dimora. Vogliamo dunque evitare ogni ipotesi di trasformazione dell’aggressore in vittima.
Ad oggi, infatti, è possibile per legge richiedere, da parte dello stesso aggressore e in determinate circostanze, il risarcimento dei danni: ne è un caso emblematico (e, purtroppo, non unico) la vicenda del rigattiere veneto Ermes Mattielli, morto da alcuni mesi ma nel 2006 al centro della vicenda che lo vide sparare a due ladri penetrati nel suo deposito (uno dei due delinquenti, che all’epoca fu ferito, proprio di recente è stato ri-arrestato per un altro furto). Mattielli, per questo, fu condannato ad un maxi risarcimento (che ora, peraltro, dovrà accollarsi lo Stato alla luce della rinuncia dell’unico erede).
E’ necessario introdurre nel nostro ordinamento giuridico un deterrente molto più forte verso quella categoria di criminali dediti a furti e rapine nelle nostre abitazioni, che non dovranno mai più beneficiare di alcuna scappatoia giuridica che sarebbe ingiusta e beffarda.