La libertà sindacale nella Polizia di Stato con la riforma 121/81 e la relativa smilitarizzazione del corpo di Polizia è una delle storiche battaglie del sindacalismo italiano che seppur incompleto si sta avviando verso la piena democrazia dei principi ispiratori della costituzione e si muove verso la piena di libertà sindacale che dovrebbe evolversi e svolgersi senza gli attuali limiti (es. diritto di sciopero).
Lo Statuto dei lavoratori del 1970 si può ben vedere come uno sviluppo del primo comma dell’articolo 39 della Costituzione.
Un articolo sicuramente fondamentale di tale Statuto è l’articolo 14 (rubricato “Diritto di associazione e di attività sindacale” afferma, o meglio riafferma, il diritto di associarsi, aderire, svolgere nei luoghi di lavoro la libertà sindacale. Questo articolo in realtà non aggiunge nulla all’articolo 39 della Costituzione semplicemente lo sviluppa e lo ricorda, è come un promemoria. Titolo III – Dell’attività sindacale in cui all’articolo 26 (rubricato “Contributi sindacali”) troviamo che ogni lavoratore è libero di fare opere di “collettaggio”, cioè raccolta di contributi, e di proselitismo.
L’articolo 14 non è l’unico articolo che si occupa della libertà sindacale. Insieme ad esso vanno analizzati gli articoli 15, 16 e 17. Ci soffermeremo sull’art.17 (rubricato “Sindacati di comodo”) impone (ma non prevede sanzioni) il divieto ai datori di lavoro di costituire o sostenere, con mezzi finanziari o con altri mezzi, un’associazione sindacale di lavoratori. È una chiara norma creata dal legislatore per colpire il fenomeno dei cosiddetti Sindacati Gialli o meglio Sindacati di Comodo che chiaramente tendevano ad essere più accomodanti alle posizioni dei datori di lavoro e rompendo così il gioco delle parti sottraendo anche iscritti ai sindacati invece pronti ad opporsi al datore di lavoro. La costituzione di nuovi sindacati è quindi garantita dalla costituzione e deve essere anche favorita.
L’affermazione dei diritti di libertà sindacali è un processo a nostro avviso, irreversibile in uno stato democratico. Sarebbe liberticida assoggettare la libertà sindacale, alla appartenenza al più forte o al subordinato al datore di lavoro. Significherebbe negare la libertà di scegliere liberamente il proprio rappresentante.
Negli ultimi mesi sta accadendo un fenomeno strano nel mondo sindacale della Polizia di Stato. Tre sindacati maggiori per numero di iscritti si oppongono al riconoscimento di un altro sindacato, obiettando motivazioni che l’Amministrazione, sbagliando, fa in un certo senso proprie. Tra i tre sindacati uno in particolare sta attuando su tutto il territorio nazionale una campagna terroristica delineando scenari apocalittici sulla fine del nuovo soggetto sindacale e quindi delle sue prerogative, in alcuni casi minacciando anche i rappresentanti dell’Amministrazione che regolarmente si trovano a convocare la sigla oggetto delle loro poco onorevoli attenzioni tra queste la Consap.
La campagna di oscurantismo delle libertà sindacali, sta minando il diritto di rappresentanza sindacale costituzionalmente garantito a causa della disinformazione messa in atto e la sponda data dall’Amministrazione sta seriamente minando la sopravvivenza del sindacato. La libera e indiscussa scelta del lavoratore di aderire liberamente a questa sigla ci impone l’obbligo di difendere ogni dirigente sindacale, ogni iscritto, con tutte le nostre forze. L’Amministrazione, dal canto suo tirando fuori dal cilindro la “decisione di non decidere”, cosi va visto il cd congelamento del riconoscimento in attesa di esiti giudiziari di contenzioso peraltro interni, sta danneggiando ulteriormente la tenuta.
Questa attività di basso livello delle citate sigle sindacali maggiori sta a significare non solo la pochezza del loro pensiero politico sindacale, il quale invece di difendere i lavoratori, attacca per depredarli degli iscritti i sindacati minoritari, ma insinua anche il legittimo dubbio su quanto previsto all’art. 17 dello statuto dei lavoratori e cioè che queste sigle che si oppongono al libero diritto di rappresentanza sindacale siano divenuti di fatto sindacati di comodo dell’Amministrazione o forse sindacati che non avendo o avendone esaurito la vena di difensori del lavoratore temono che altri possano riceverne il consenso essendo liberi da condizionamenti? Mi auguro di no!
Viva la Consap
Cesario Bortone