Si è svolto in data 6 maggio presso la sala azzurra della Segreteria del Capo della Polizia l’esame congiunto in merito alla riorganizzazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. A rappresentare l’Amministrazione il prefetto Gambacurta con il gruppo di lavoro che dall’ottobre del 2016 è incaricato di predisporre il provvedimento di riorganizzazione e la dr.ssa De Bartolomeis Direttore dell’ufficio per le relazioni sindacali. Per la Consap presente il Presidente nazionale Patrizio Del Bon. In apertura il prefetto Gambacurta ha illustrato le fasi del progetto di riorganizzazione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, soffermandosi sui principali elementi di modifica introdotti del decreto in discussione. Il progetto prevede, tra l’altro, la soppressione di tre strutture, tra direzioni centrali e uffici equiparati, con la conseguente riduzione di tre posti funzione da Prefetto come previsto dall’attuazione della legge Madia. Nel complesso vengono ridisegnati i posti funzione e le competenze del personale dirigenziale di polizia e della carriera prefettizia. All’analisi del documento sono emerse alcune criticità sotto il profilo della soppressione di uffici e direzioni e della creazione di nuove strutture rilevate dal tavolo sindacale, quali: la soppressione del servizio tecnico scientifico della Direzione Risorse Umane; la soppressione della Direzione centrale per gli istituti di istruzione; lo “spacchettamento” con conseguente spostamento dalla Segreteria del Dipartimento di P.S. dell’Ufficio per i Servizi Tecnico Gestionali. La Consap nel suo intervento ha sottolineato alcune punti ritenuti di primaria importanza : – La necessità di definire le piante organiche per ogni direzione del personale di polizia e dell’amministrazione civile; – La totale contrarietà alla soppressione della Direzione centrale per le gli istituti di istruzione, tenuto conto della specificità del settore che necessita di un’autonomia che difficilmente può esserci all’interno di una futura “mega-direzione centrale” come quella per il Personale e gli Affari Generali che ne assorbirebbe le competenze. – Una differente valutazione sulla chiusura dell’USTG in quanto quell’ufficio assorbe funzioni di difficile convivenza con le realtà delle direzioni centrali a cui verrebbero assegnati i nuovi compiti. Infine si è chiesto di dare un’accelerazione alle fase di agevole attuazione del provvedimento, perché la fase di incertezza che accompagna il lavoro della riorganizzazione sta facendo maturare un senso di disagio nelle attività quotidiane tra tutto il personale coinvolto dagli spostamenti e dai “rimansionamenti”.