ROMA – Riceviamo e pubblichiamo – La Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia ha bollato come “una passerella prima di raggiungere le spiagge”, l’incontro che si è tenuto ieri sera alla Funzione Pubblica per l’apertura delle trattative contrattuali riguardanti il personale non dirigente delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e ad ordinamento militare, nonché il personale non dirigente delle Forze Armate per il triennio 2016/2018.
Al tavolo di Palazzo Vidoni, insieme alle delegazioni di tutti i rappresentanti del personale del comparto sicurezza e difesa, solo sottosegretari di Governo ed il Vice Ministro dell’Interno Bubbico, circostanza questa che la Consap ha commentato molto negativamente: “Siamo qui senza ministri e senza soldi, dei primi possiamo fare benissimo a meno, ma le risorse adeguate sono imprescindibili”.
“Veniamo da un periodo di forte sofferenza che ha falcidiato il potere d’acquisto con una perdita secca che possiamo quantificare in 244 euro mensili – ha spiegato Mauro Pantano Presidente Nazionale Consap– la proposta economica del Governo è molti al di sotto di questa cifra e ad oggi non ci sono le condizioni per avviare una trattativa”.
“Questa trattativa potrebbe essere non solo l’occasione per sanare un abuso del Governo censurato dal Consiglio di Stato – ha commentato Stefano Spagnoli Segretario Nazionale della Consap – ma l’opportunità di restituire dignità professionale, motivazione personale e efficienza operativa ad un apparato chiamato ad uno sforzo sempre maggiore per la sicurezza aggredita da minacce interne ed internazionali; l’auspicio è che il governo Gentiloni sappia cogliere questa opportunità”.
“Sul tavolo, il Governo vorrebbe mettere gli 85 euro d’aumento lordo, già previsto orientativamente per tutto il comparto pubblico impiego – ha concluso Pantano – fondi insufficienti e per ora ipotetici, visto che dovranno essere reperiti con il prossimo Def e comunque una somma fortemente inadeguata per dare giusto riconoscimento alla specificità lavorativa ed al grande sacrificio di uomini e donne della Polizia di Stato”.
“A queste condizioni – conclude Stefano Spagnoli – sarà inevitabile scendere in piazza per rivendicare maggiore rispetto da parte del Governo verso forze di polizia che ormai sono attaccate quotidianamente, penalizzate politicamente con leggi anti polizia ed esposte ad una gogna pubblica, ma che rimangono uno fra i pochi punti di riferimento e di fiducia per i cittadini. Si prenda atto che i poliziotti non sono più disposti a subire”.