Senza stivali, senza divise, né pettorine catarifrangenti. E senza ponte radio sul Gra. Costretti a chiamare la centrale operativa dal cellulare personale. Polstrada come l’”esercito” di Masaniello. E dentro la nuova sede Cops di Fiano Romano serve l’ombrello.
Stamattina davanti al Compartimento della Poliza stradale del Lazio in via Magnasco a Tor Sapienza il sit-in con volantinaggio della Consap. Ma ieri, alla vigilia della manifestazione, sono stati avvistati gli operai sopra il tetto della palazzina a tre piani della società Autostrade, che dal 29 luglio ospita il nuovo Centro operativo della Polstrada del Lazio. Domenica 18 il terzo piano si era allagato. Gli uffici erano stati inagibili per un paio di giorni. Secchi dappertutto e documenti trasferiti in luoghi asciutti. Ma «l’allagamento degli uffici del nuovo Centro Operativo Autostradale – spiega Gianluca Guerrisi segretario provinciale Roma della Confederazione sindacale di polizia (Consap) – é solo uno dei motivi che ci hanno indotto a censurare l’operato della dirigenza pro-tempore, il vero problema è la deriva autoritaria che costringe il personale a operare in condizioni difficili e rischiosissime». Tanto che dalla Polstrada di Roma sarebbe in atto una fuga, con un picco di domande di trasferimento. «Oggi la Sottosezione Polizia Stradale Roma Nord vede una diminuzione costante ed inarrestabile del numero di persone che ne fanno parte, una vera e propria diaspora dei più anziani oramai stanchi e delusi, che per l’amministrazione significa una perdita di professionalità e di esperienza senza confronto. Così mentre le dirigenza continua a fare orecchie da mercante, il personale in massa sta chiedendo il trasferimento ad altri lidi».
Quella di oggi è la prima protesta da quando è stato ridefinito il piano operativo, che prevede più pattuglie ma non ha integrato il personale. Nelle intenzioni del Compartimento, attacca Consap, il nuovo Cops doveva avere competenza su 430 chilometri di autostrade e sulle principali consolari della Regione, oltre che sui 68 chilometri del Raccordo Anulare. Ma per il raddoppio delle pattuglie (da 6 a 9 sul Gra per turno, 5 la notte e 4 di giorno) non ci sarebbe personale. E sulla viabiltà ordinaria ci sono macchine con più di 400mila chilometri che non hanno neanche gli indicatori di incidenti. Sul fronte equipaggiamento, la Postrada è «come l’esercito di Masaniello» sintetizza la Consap. Mancano gli «stivali, i cosiddetti “centauri”. E non ci sono pantaloni e giacche per tutte le taglie, mancano i giubbotti catarifrangenti che consentono di essere visti di notte in caso di incidente stradale». E questo perché si discute ancora su come dovranno essere le nuove divise: «Commissione e sindacati – conclude il sindacato – non si sono messi d’accordo neanche sulla larghezza delle strisce catarifrangenti. In due anni non ne sono venuti a capo. Il magazzino Veca non viene più rifornito. E nell’interregno tra la vecchia divisa e quella nuova chi lavora su strada deve attrezzarsi con il fai-da-te».
Grazia Maria Coletti