“Quale sottufficiale in divisa pagherà il prezzo di questa Italia senza regole?” Se lo chiede la Confederazione Sindacale autonoma di Polizia dopo il matrimonio che ha bloccato per tre ore un comune del reggino sciolto per ben due volte per infiltrazioni mafiose.
La dichiarazione. “Ancora una volta lo Stato si fa trovare impreparato di fronte all’ennesima ostentazione di potere mafioso – spiega Stefano Spagnoli Segretario Nazionale della Consap – ed a questo punto è lecito domandarsi se esiste una volontà politica di stroncare questo malcostume, intanto i cittadini di Nicotera sono stati privati per qualche ora della libertà di circolare nel loro paese, usato come scenario per le nozze del parente del boss, un fatto gravissimo che fa fare cento passi indietro alla lotta contro la criminalità organizzata”.
Quindi prosegue: “E’ già partito un vergognoso scaricabarile tra le autorità competenti in attesa che spunti un anello debole da sacrificare all’inadeguatezza della legge, magari qualche collega che non ha tenuto conto di fax scritto in piccolo o qualche giovane carabiniere appena arrivato a Nicotera. E’ ormai di tutta evidenza – conclude il dirigente sindacale della Polizia di Stato – che la legge in questo Paese non può nulla contro l’arroganza criminale e gli ingenti capitali della malavita organizzata ma appare solo in grado di far penare e punire pesantemente le persone oneste. Stavolta – conclude Spagnoli – l’inchino davanti al boss lo ha fatto lo Stato”.