“Un segnale apprezzabile di attenzione ma in questi anni di blocco molti problemi si sono accavallati”, così commenta, il sindacato di polizia Consap, la notizia, data ieri al Viminale, in un incontro fra i sindacati con la ministro Lamorgese, dell’apertura delle trattative del rinnovo contrattuale per il comparto sicurezza, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica entro la prima decade di ottobre.
Le organizzazioni sindacali – ha detto il Segretario Generale Nazionale della Consap Cesario Bortone – sono depositarie delle esigenze del personale, quindi il primo auspicio è che siano ascoltate anche nella predisposizione del documento e non strette in una scadenza cronologica da prendere o lasciare. Va anche tenuto conto – prosegue Bortone – che siamo di fronte a ritardi importanti, siamo chiamati a lavorare su un contratto che, per la sua parte normativa, non si rinnova da 11 anni e certo non sarà facile, vanno riaggiornati tutti i diritti – solo per fare qualche esempio i permessi senza recupero per visite specialistiche e terapie, i permessi di cui alla legge 104 per assistere persone ricoverate in case di riposo, la fruizione oraria e non solo giornaliera di detti permessi – come per tutte le altre categorie di dipendenti pubblici e privati, a cominciare dalla previdenza complementare e dalla perequazione del trattamento previdenziale. Per non parlare delle indennità, quella di servizio esterno, quale incentivo per svolgere mansioni in prima linea sulla strada, che ammonta ad “un’umiliante” quota di 4 euro nette per l’intero turno, ma va riadeguato tutto il sistema delle indennità di servizio alcune delle quali ammontano addirittura a 50 centesimi per turno.
Non si potrà inoltre prescindere dall’attualità, con protocolli operativi, tutele legali, ampliamento delle dotazioni e rivedere la sicurezza nei centri di accoglienza.
“Grandi temi, e per ora pochi soldi – conclude Bortone – che nel sottolineare anche i disastri del recente riordino e la necessità di far scorrere le graduatorie, sottolinea quella che appare una discrepanza fra i 600 milioni indicati per il contratto ed i 900 promessi dalla Presidenza del Consiglio. Stiamo parlando di un valore sociale non negoziabile, la sicurezza, e quindi l’auspicio è che il Governo possa e voglia fare di più”.
UFFICIO STAMPA CONSAP