“Non fare la Tav costerebbe di più, intanto risparmiano sui bagni chimici per i poliziotti”, usa l’ironia, la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (CONSAP), che lamenta lo stato di abbandono in cui versano i presidi fissi, predisposti per contrastare le incursioni dei No tav ai cantieri ferroviari dell’alta velocità.
Gli operatori dei reparti mobili di tutta Italia, sono oggi impegnati, in presidi fissi h24, nei boschi delle alpi, dove si sta costruendo la Torino Lione, questi colleghi troppo spesso sono relegati in aree inadeguate, dove anche un naturale bisogno fisiologico diventa un problema.
“Siamo a conoscenza che, in due delle aree sottoposte a presidio di Polizia, non sono stati installati neppure dei bagni chimici, come quelli che vediamo numerosi anche in una sagra di paese – incalza il Segretario Generale Nazionale della Consap Cesario Bortone – due zone strategiche, che controllano l’accesso ai cantieri e che potrebbero diventare varchi per i manifestanti no Tav; per non creare problemi ai colleghi e alle colleghe, impegnati in queste attività di prevenzione, preferisco non citare le zone che ci sono state indicate, ma chi ha predisposto il servizio ne è perfettamente a conoscenza e ci aspettiamo che intervenga al più presto”.
Il sindacato di polizia, sottolinea anche che i costi di un’operazione di polizia come quella predisposta nell’area dei cantieri della Tav si aggiri sugli oltre 80 mila euro al giorno, ed è paradossale che a fronte di un impegno economico così importante, non si riescano a trovare cento euro al giorno per il noleggio di bagni chimici.
Intanto il disagio cresce ed il bosco adiacente potrebbe diventare simile ad una “latrina di bellico ricordo”, con profumi poco gradevoli che, favoriti dal caldo, raggiungono la zona di controllo di polizia; anche in considerazione del fatto che la precarietà e la particolarità del presidio non consentono di allontanarsi troppo, per non venire sorpresi dai manifestanti, sempre in agguato e profondi conoscitori dei boschi di queste vallate. “Si opera in assenza di ogni forma di sicurezza per l’operatore – rincara la dose il Segretario Nazionale della Consap Salvatore Fornuto – su un terreno impraticabile con il peso del materiale in dotazione, su pendenze elevatissime, con rischio di cadute disastrose; inoltre anche il vestiario in dotazione al reparto mobile, aggrava il disagio, anche come conseguenza del meteo della zona, come la pioggia caduta nei giorni scorsi che rende insidioso il terreno.
UFFICIO STAMPA CONSAP
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