Il 22 giugno 2016, dopo l’ennesima proposta presentata dal Dipartimento della P.S. relativamente al riordino delle carriere dei poliziotti, considerato che la stessa oltre ad essere inaccettabile è anche mortificante per la dignità professionale delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, SIULP, SIAP, SILP CIGL, UGL POLIZIA, Fed. UIL POLIZIA e Federazione CONSAP -ADP -ANIP ITALIA SICURA dicono basta e chiedono incontro urgente con il Capo della Polizia GABRIELLI.
Registriamo, incalzano i Sindacati, una pervicace volontà di ridurre i poliziotti in servizio ad una sorta di categoria che, secondo il Dipartimento della P.S. va massificata e penalizzata a tutti i costi e alla quale va evitata, in ogni modo, la possibilità di poter progredire professionalmente e in carriera per migliorare l’efficacia del servizio ai cittadini, penalizzandoli persino nella fase transitoria. Parimenti constatiamo una palese violazione dei principi della delega che prevede una riduzione della burocrazia e dei tempi di risposta all’utenza, un efficientamento dell’azione della P.A. attraverso la valorizzazione delle professionalità esistenti anche come riconoscimento tangibile a quanto sinora fatto.
Il progetto presentato, invece è ben lontano da questi principi e, oltre ad aumentare la burocrazia e gli apparati, penalizza e offende persino la dignità di chi oggi opera in questo settore. Poter affermare, sottolineano i Sindacati, che i poliziotti che da oltre 20 anni hanno garantito il funzionamento della sicurezza e la lotta alla criminalità e al terrorismo, sino al sacrificio estremo della vita, oltre a subire danni economici e previdenziali per la gravissima colpa che il Dipartimento ha per non aver bandito i concorsi previsti, è assolutamente inaccettabile.
Lo è ancora di più nel vedere come, scientificamente, la proposta di riordino cerca di evitare, in ogni modo, la possibilità per questo personale di poter concorrere e acquisire il riconoscimento economico per la professionalità che, già da tempo, dimostrano nel lavoro quotidiano. Lavoro nel quale espleta compiti che non gli spetterebbe e che oggi non potrebbero essere garantiti perché mancano le figure professionali previste.
La delusione è ancora più bruciante, affermano i sindacalisti, poiché oggi è caduto anche l’alibi della insufficienza delle risorse atteso che l’esecutivo ha preannunciato una proroga della delega, di almeno sei mesi, per poter valutare la possibilità di reperire le risorse che occorrono per dare corso ad un riordino che sia un vero ammodernamento della macchina sicurezza, ma anche per dare il giusto riconoscimento a tutte le donne e gli uomini che da anni lo attendono e per il quale si continuano a sacrificare ogni giorno per la sicurezza del Paese e dei cittadini.
Per questo, concludono i Sindacati, se non avremo un chiarimento dal Prefetto Gabrielli circa la reale volontà del Dipartimento della P.S. su come vuole operare il riordino, nostro malgrado, saremo costretti a scendere in piazza per contestare questa pervicace volontà del Dipartimento e invocare il Governo affinché sposti il confronto sul tavolo della Funzione pubblica per avere maggiore rispetto e garanzie per i Poliziotti.