Purtroppo ancora poca concretezza, ma sicuramente non troveremo le risorse che ci saremmo aspettati, in attesa che sia terminata la stesura definitiva del testo della legge di bilancio 2020: questo è ciò che ci ha dimostrato questa sera l’Esecutivo guidato dal premier Conte, che ha riaffermato si l’intenzione di valorizzare il nostro lavoro, senza però essere ancora in grado di fornire cifre definitive sugli stanziamenti che verranno deliberati per il rinnovo del contratto di lavoro (al momento si parla di 600 milioni a regime 2021) per il triennio 2019/2021 e per l’indispensabile integrazione dei fondi da destinare ai correttivi allo sciagurato riordino del 2017 che, potrà contare complessivamente su circa 60 milioni (appena 15 milioni per la Polizia di Stato). L’unica apparente certezza riguarda il solo saldo di tutti gli straordinari arretrati del 2018, ma ancora non è chiaro come si farà ad evitare che ci ritroveremo nella stessa situazione per quelli del 2019 e per gli anni a venire.
Oltre ad attendere un quadro generale più completo e chiaro, unito ad uno sforzo maggiore che riconosca la giusta dignità professionale delle donne e degli uomini in divisa, nulla c’ è stato detto sul pur richiesto piano di assunzioni (con molti idonei che stanno segnando il passo in attesa di partire), sulla logistica, sulla tutela legale dei nostri colleghi.
Abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio uno scatto di reni e atti formali che ci facciano comprendere quanto siano importanti per questo esecutivo i poliziotti e le loro difficoltà quotidiane.
Presenti all’incontro nella sala verde della presidenza del Consiglio dei Ministri anche il Ministro dell’interno prefetto Lamorgese, il Sottosegretario Sibilia, accompagnati dal Capo della Polizia prefetto Franco Gabrielli e dal Vice Capo prefetto Alessandra Guidi.
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