Si procede a tappe forzate per la definizione della delega ai correttivi per il riordino delle carriere, si tornerà al tavolo il prossimo 10 settembre. Meramente interlocutorio l’incontro tenutosi martedì scorso 3 settembre, tanto che i sindacati hanno sollecitato all’Amministrazione una bozza del decreto che si intende presentare al nuovo Governo con la chiara definizione di automatismi e costi dei vari interventi di correzione che si intendono apportare, avanzando l’ipotesi della necessità di uno slittamento della data di emanazione per reperire ulteriori risorse e soprattutto attendere la copertura del ruolo politico vacante dopo le dimissioni del primo governo Conte.
La preoccupazione è che molte aspettative del personale potrebbe risultare deluse per mancanza di coperture o resistenze corporative in seno al Comparto Sicurezza, che vanno superate, perché ci troviamo al cospetto di una ridefinizione di natura ordinamentale che può avere ricadute importanti sulla motivazione professionale. Le questioni sono quelle ben note del ruolo assistenti-agenti al quale vanno garantite concrete possibilità di accedere al ruolo superiore, sia ad anzianità che tramite concorsi per esami, mentre è positiva la volontà di accorciale i tempi di permanenza nell’ambito dei ruoli, uniti però ad interventi, che possano incidere sulle sofferenze determinate dalle sperequazioni nell’ambito del ruolo degli ispettori per l’avanzamento dei corsi 7°, 8°, 9°, 10° ed 11°: ogni promozione deve avere effetti economici reali e non fittizi. Resta sempre aperta anche se con spiragli positivi la questione dello scorrimento della graduatoria del concorso a 501 vice ispettori, della salvaguardia della sede dei frequentatori interni del 10° corso ispettori, degli ex ispettori capo promossi ispettori superiori senza vedersi riconoscere l’anzianità pregressa e degli ispettori superiori “aggiunti”, non più apicali e senza possibilità di giungere alla nuova qualifica apicale, della progressione interna ai ruoli tecnici e dei funzionari RE, per i quali si rivendica la soppressione del ruolo con la qualifica di commissario capo al termine del periodo formativo.
All’incontro erano presenti per l’Amministrazione il Vice Capo della Polizia prefetto Alessandra Guidi, il Direttore dell’Ufficio Pianificazione e Coordinamento prefetto M. Teresa Sempreviva, il coordinatore struttura di missione Dirigente Generale Maurizio Ianniccari e il Direttore delle Relazione Sindacali vice prefetto Maria De Bartolomeis.
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