Dopo le anticipazioni di stampa, che il nostro Segretario Generale Cesario Bortone ha rilasciato, in esclusiva, all’autorevole Adnkronos a commento sull’introduzione dei nuovi distintivi di qualifica riguardanti la necessità di dare forma ad un progetto di unificazione delle Forze di Polizia per recuperare risorse importanti da investire nella sicurezza, pubblichiamo insieme al lancio di agenzia le risultanze del lavoro dell’Ufficio Studi Consap tradotte in una lettera al Presidente prof Giuseppe Conte allegando alla missiva la relazione introduttiva e la bozza di disegno di legge per l’istituzione del Corpo Unico di Sicurezza, che sarà spedita nei prossimi giorni e sulla quale invitiamo tutti gli interessati ad inviarci le loro riflessioni
Polizia: sulle divise arriva l’aquila, ‘segno della vittoria sul male’
Dal 12 luglio in vigore i nuovi distintivi di qualifica del personale, l’11 saranno presentati al presidente della Repubblica
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Roma, 4 lug. (AdnKronos)
(Sod/AdnKronos)
(Di Giorgia Sodaro) – Sulle divise dei poliziotti arriva un nuovo simbolo: l’aquila dorata. “Segno della lotta e della vittoria sul male”, è l’elemento che accomuna tutte le nuove qualifiche della Polizia di Stato. La novità è stata introdotta dal decreto interdirettoriale del 5 aprile 2018, che ha appunto definito i nuovi distintivi di qualifica del personale della Polizia di Stato, e che si inquadra nell’ambito del processo di revisione dei ruoli delle forze di polizia previsto dal decreto legislativo 95/2017.
La foggia dei nuovi distintivi è il frutto del lavoro di una commissione composta da membri istituzionali dell’amministrazione, da rappresentanti sindacali e da un esperto di araldica. Il costo dell’operazione ammonta a 5 milioni di euro.
I nuovi segni di qualifica saranno presentati al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle massime cariche istituzionali l’11 luglio e dovranno essere indossati da tutto il personale della Polizia di Stato a partire dalle ore 7.00 del 12 luglio.
Il rinnovamento, si sottolinea nella circolare del dipartimento della Pubblica sicurezza, “segna l’inizio di una nuova epoca” e intende “attualizzare lo straordinario disegno del legislatore del 1981, che con la legge 121 ha rifondato la polizia di Stato, rendendola unica forza, a competenza generale, ad ordinamento civile che esprime l’autorità di pubblica sicurezza, perno centrale e sintesi del nostro sistema di sicurezza che si fonda sulla pluralità delle forze di polizia”.
“I nuovi distintivi di qualifica, fortemente voluti dal capo della Polizia, sono un altro passo verso la smilitarizzazione, un processo lento e faticoso ma irreversibile che potrebbe, perché no, proseguire con l’unificazione delle forze di polizia, sotto le dirette dipendenze del Dipartimento della Polizia di Stato, per eliminare le troppe sovrapposizioni funzionali che ancora persistono fra forze di polizia civili e corpi militari”, sottolinea all’Adnkronos il segretario generale della Consap Cesario Bortone. “Come sindacato – aggiunge – abbiamo elaborato una proposta in questo senso che invieremo al Presidente del Consiglio e ai ministri competenti”.
I distintivi di qualifica sono uguali per tutti i ruoli del personale della polizia di Stato. A differenziare le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali è il diverso colore delle mostreggiature. Inoltre a eccezione degli Assistenti, l’articolazione dei distintivi di qualifica abbandona la classica disposizione in linea verticale e adotta un orientamento orizzontale per due elementi, piramidale per tre elementi e a rombo per quattro elementi.
L’inserimento dell’aquila nell’architettura delle mostreggiature di tutte le qualifiche è mirato ad “amplificarne la forza etica, abbracciando idealmente gli elementi costitutivi delle diverse posizioni gerarchiche”, si legge nella circolare. Inoltre ogni “qualifica è caratterizzata da un elemento peculiare che ne connota l’essenza”.
Il plinto araldico, una barretta orizzontale rossa, struttura portante delle fondazioni di un edificio, individua “agenti e assistenti” ovvero il personale “maggiormente presente sul territorio, sostegno dell’intera struttura della Polizia e prima rassicurante presenza per il cittadino”.
Il rombo dorato viene usato invece per i sovrintendenti: il profilo fusiforme della figura “richiama una punta di lancia simbolo di un dinamismo operativo temperato dall’esperienza”. A connotare gli ispettori c’è invece il pentagono dorato che “rappresenta il ruolo a sviluppo direttivo, che immette nella carriera dei funzionari”.
Nei nuovi distintivi di qualifica è stato, inoltre, introdotto, secondo quanto si legge nella circolare, “un elemento fortemente innovativo” legato alla “figura del ‘coordinatore’, “qualifica apicale del ruolo degli assistenti, dei sovrintendenti e degli ispettori”.
La formella dorata è uno degli elementi che identifica “la carriera dei funzionari a sviluppo dirigenziale” e si richiama al quadribolo di Lorenzo Ghiberti, uno fra gli esempi di architettura gotico-rinascimentale italiana, a significare la tutela del nostro Paese, inteso come forziere di un inestimabile patrimonio di civiltà”. Infine da commissario capo fino alla qualifica di primo dirigente l’aquila è inserita in un ‘serto’, una corona, con il motto della polizia ‘sub lege libertas’. Sopra le formelle, da una a quattro, definiscono la qualifica.
Infine il dirigente superiore e il dirigente generale sono contraddistinti “da un’aquila d’oro, timbrata dalla grande corona turrita, su due galloni orizzontali dorati sovrapposti, uniti al centro a x”. Fra i due galloni sempre il motto ‘sub lege libertas’ e sopra di esso una o due formelle a seconda della qualifica.