Pubblichiamo la circolare emanata in seguito alla determinazione dell’Amministrazione di cedere alle pressioni della Consap che vanno avanti da anni, sulla questione del servizio sostitutivo di buono pasto, in assenza o nell’impossibilità di usufruire delle mense di servizio.
Nella nostra testa sono scorsi i fotogrammi di tante lettere scritte e della manifestazione davanti a Castro Pretorio quando offrendo a tutti i colleghi, usciti per la pausa pranzo, porgevamo un fumante piatto di penne all’arrabbiata, protestando soltanto noi della Consap ed anche noi arrabbiati come le penne, per l’assurdità e la vergogna di un buono pasto di poco più di quattro euro e mezzo per un poliziotto che doveva pranzare a Roma. La dura battaglia della Consap ha finalmente avuto successo.
Nel pomeriggio del 16 gennaio, presso la Sala Europa, Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia, in via Panisperna, si è svolto l’incontro vertente la tematica relativa alla mensa di Servizio e vettovagliamento.
Per l’Amministrazione erano presenti il Vice Capo della Polizia Prefetto Alessandra Guidi, il Dirigente Generale Giuseppe Ianniccari, il Vice Prefetto Francesco Ricciardi direttore Servizio Ragioneria e il Vice Prefetto Maria De Bartolomeis direttore Ufficio Rapporti Sindacali; per la Federazione CONSAP – Adp – Anip Italia Sicura, il Segretario Nazionale Bortone, per la federazione UIL (Uil Polizia, UilMP, PNFP SDP LiSiPo) il Segretario Nazionale Uil Giampiero Spedicato, federazioni oggi riunite sotto la sigla SP.
Le suddette sigle, chiedevano e ottenevano di intervenire in modo unitario, con intervento affidato a Cesario Bortone Segretario Nazionale della CONSAP.
In premessa l’Amministrazione presentava una bozza di circolare che modificava il campo di applicazione della corresponsione del buono pasto sostitutivo della mensa di servizio, prevedendo un buono ticket elettronico nella misura di euro 7, laddove vi siano esercizi commerciali che servono pasti di evidente esiguità o di incongruenza con quanto servito dalla mensa di servizio.
Con grande soddisfazione, la delegazione sindacale prendeva atto della determinazione dell’Amministrazione di unificare anche indirettamente il valore del buono pasto sostitutivo della mensa di servizio a 7 euro secondo criteri di uniformità e parità di trattamento sull’intero territorio nazionale in presenza delle incongruenze su segnalate dei pasti forniti dagli esercizi commerciali in convenzione. Infatti vari erano stati i casi in cui era stato evidenziato da queste OO SS, di uffici insistenti anche nella stessa città, esempio Roma, che usufruivano di un diverso trattamento, chi il buono del valore della convenzione a 4,65 euro chi il ticket del valore di 7 euro. Vari sono stati inoltre i casi segnalati da queste OO.SS. in cui si denunciava l’esiguità del pasto fornito dalla maggioranza degli esercizi commerciali in convenzione, laddove la parola pasti è una definizione eufemistica, in quanto il più delle volte si riduceva ad un panino e una bottiglietta d’acqua o al massimo di un primo piatto. Alla luce della problematica segnalata più volte dalle scriventi OO. SS., anche in modo plateale, ricordiamo la manifestazione effettuata davanti il compendio Castro Pretorio dove fornivano gratis “pasta all’arrabbiata” ai poliziotti ivi in servizio a compensazione dell’esiguità pasto fornito dall’Amministrazione con le convenzioni esterne. Oggi finalmente assistiamo ad una presa di coscienza da parte dei vertici ministeriali dopo anni di colpevole inadempienza e silenzio. Si tratta di un risultato di rilevante importanza.
La circolare prevede indicazioni per quel che concerne il servizio sostitutivo della mensa obbligatoria, l’attribuzione dei buoni pasto (ticket) nei casi di impossibilità a fruire del vitto per esigenze di servizio o impossibilità oggettiva. Rimangono invariate le modalità di concessione del buono o del ticket precedentemente disposte.
Si specifica inoltre che il doppio ticket, oggi previsto solo per i servizi di ordine pubblico e di tutela e scorta, potrà essere corrisposto per tutti i servizi, in corrispondenza degli orari normalmente destinati alla consumazione del pasto (13-15 e 19 – 21), a condizione che il servizio sia protratto ininterrottamente per almeno 9 ore, con detrazione delle pause fatte per la consumazione dei pasti, fatta eccezione per quelle pertinenti ai servizi di O.P. Le cui pause non vanno detratte.
La circolare è allegata in calce.