Illustrissimi,
facendo seguito alle comunicazioni già intercorse relativamente all’oggetto, nonché all’intervento di questa Organizzazione Sindacale il 10 marzo u.s. nel corso dell’incontro con le SS.LL., si rappresenta quanto segue:
Il concorso in argomento, bandito a distanza di 15 anni dal precedente per v.isp., ha interessato circa 21 mila appartenenti alla Polizia di Stato con minimo 12 anni di servizio che, in molti casi, hanno avuto per la prima volta la possibilità di perseguire l’agognata progressione di carriera, bloccata per anni dalle procedure concorsuali.
I numerosi candidati si sono quindi preparati studiando le materie d’esame per affrontare le numerose prove:
– in 7032 hanno superato una prova c.d. preselettiva che verteva sulle cinque materie d’esame (diritto amministrativo, diritto civile, diritto costituzionale, diritto penale e procedura penale) e che, a giusta ragione, può essere definita molto più di una prova preselettiva proprio per la vastità di argomenti trattati;
– successivamente si è svolta una prova scritta conclusa, al netto degli esclusi e di coloro che hanno consegnato in bianco, da 6298 candidati;
– al termine della correzione, solo 2127 candidati sono stati ritenuti idonei avendo riportato un punteggio equivalente o superiore a 35/50.
L’esito della prova scritta, come è noto, è stato accolto con grande delusione dai tanti colleghi esclusi, anche alla luce del fatto che la traccia proposta verteva su elementi generali di diritto penale ben noti a tutti i candidati che, è bene ricordarlo, sono professionisti che nei rispettivi uffici, di fatto, già svolgono mansioni di livello superiore all’effettivo ruolo.
In seguito a quanto sopra, diversi colleghi esclusi si sono rivolti a questa ed alle altre oo.ss. manifestando la propria delusione e molti si sono riuniti anche in un’associazione denominata “Tutela & Trasparenza”, attraverso la quale sono stati acquisiti tutti gli elaborati ritenuti idonei. Tale passaggio, ovvero l’acquisizione ed analisi di tutti gli elaborati ritenuti idonei, ha fatto emergere evidenti difformità di giudizio constatate anche da questa Organizzazione sindacale, infatti, numerosi sono i ricorsi presentati al Tar Lazio ed al Presidente della Repubblica, nonché le istanze di ricorrezione presentate al Dipartimento della P.S.
Ciononostante la procedura concorsuale è andata avanti e, anche nella prova orale ed addirittura in quella attitudinale, si stanno registrando delle esclusioni. Alcuni candidati, avendo svolto la prova orale insieme ad altri, non si spiegano la bocciatura e le differenze di valutazione, altri, dopo aver conseguito eccellenti risultati nelle prove scritte ed orali, si sono visti escludere nella prova attitudinale che, è bene ricordarlo, da bando avrebbe dovuto essere svolta prima della prova scritta o prima della prova orale, non dopo di essa.
Di più, alcune motivazioni per le esclusioni alla prova attitudinale appaiono a dir poco evanescenti. In alcuni casi è stata rilevata ai candidati, anche tra gli appartenenti al ruolo dei Sovrintendenti, una presunta assenza di determinazione, come se ce ne volesse poca ad affrontare una procedura concorsuale come quella in argomento durata oltre tre anni, sacrificando affetti e famiglia.
In virtù di quanto sopra, per rispetto di tutti i candidati che, è bene ricordarlo, hanno dedicato il proprio tempo al concorso affrontando a proprie spese corsi di preparazione ed hanno superato comunque una difficile prova preselettiva che verteva su cinque materie di diritto, si chiede di voler prendere in considerazione la possibilità più volte rappresentata di colmare la carenza organica nel ruolo degli ispettori che ammonta a nr. 10654 unità circa.
Si chiede pertanto di valutare la possibilità di costituire un tavolo di confronto con tutte le oo.ss. al fine di ampliare il numero di v.isp. e di ammettere al corso tutti i candidati che hanno terminato la prova scritta, formando una graduatoria per titoli ed esami che tenga conto del voto conseguito nella prova preselettiva e nella prova scritta (questa opportunamente rivalutata per i candidati risultati non idonei tenendo buono lo standard di valutazione già utilizzato per gli elaborati ritenuti idonei), procedendo in seguito alla costituzione di più corsi consecutivi tutti con la medesima decorrenza, consentendo ai candidati di mantenere la sede di servizio.
Un provvedimento come quello auspicato, oltre che evitare lunghi, costosi ed inutili contenziosi giuridici, avrebbe il merito di ripianare l’organico del ruolo degli ispettori prima di affrontare la materia del riordino, ripagando così numerosi colleghi degli anni di attesa e dei tanti sacrifici fatti affrontando con fiducia il concorso al fine di progredire in carriera.
Non è di secondaria importanza, a parere della Organizzazione sindacale scrivente, il fatto che la progressione in carriera di personale della Polizia di Stato dei ruoli Agenti ed Assistenti e Sovrintendenti, opportunamente formati con un corso della durata di sei mesi, consentirebbe in un momento così delicato per la sicurezza come quello che stiamo affrontando, di avere a costi contenuti degli Ispettori di Polizia molto motivati e con un bagaglio di esperienza già notevole accumulato nei vari anni di servizio, circostanza molto più difficile e con un costo certamente più alto, per coloro che provengono dall’esterno dell’amministrazione.
Quella che invochiamo ancora una volta è dunque una soluzione politica al problema del concorso che tenga nella debita considerazione il principio della meritocrazia, senza tuttavia trascurare tutti gli altri interessi in campo e, soprattutto, senza dover necessariamente attendere l’intervento di autorità esterne.