“Quanto accaduto a Cona non è altro che la punta dell’iceberg di una scellerata quanto insensata incontrollata accoglienza posta in essere dalla politica degli ultimi tempi che dietro ragioni di umanità, in verità, nasconde un giro miliardario per arricchire soltanto pochi” così tuona la Consap, sindacato di Polizia maggiormente rappresentativo.
“Ci troviamo di fronte ad una delle decine di focolai che si potrebbero accendere da un momento all’altro, vere e proprie bombe ad orologeria sparse in tutto il paese e che probabilmente, e per fortuna, non hanno trovato ancora un leader che le coordini dopodichè, verosimilmente, i problemi saranno ancora più seri” dichiara Stefano Spagnoli, segretario nazionale della Consap.
“ Le centinaia di migliaia di falsi profughi che abbiamo in casa non sono altro che un esercito di uomini (perchè di donne ce ne sono pochissime) che se dovessero riuscire a darsi un’articolazione, attraverso una propria guida, potrebbero costituire un pericolo per la nostra sicurezza interna, di fatto già minata nel quotidiano, e sarebbero di sicuro anche in numero superiore alle nostre Forze Armate” prosegue Spagnoli.
Bisogna accellerare al massimo le procedure di riconoscimento dello Status di rifugiato, investendo se necessario anche più risorse economiche ed umane in questo ambito, e rispedire immediatamente a casa chi non ha diritto a rimanere che sono più del 90% dei richiedenti; nel frattempo si deve intervenire senza esitazione per frenare immediatamente e con fermezza questi episodi di protesta che potrebbero dilagare a macchia d’olio sul territorio, ed evitare assolutamente, inoltre, di aggregare insieme così tanti immigrati in uno stesso centro, come avvenuto a Cona dove al momento sono più di 1400 in un paese, peraltro, che ha soltanto 190 abitanti” continua il segretario nazionale.
“Vorrei sapere, per esempio, se il centinaio di immigrati che hanno tenuto sequestrati 25 operatori del centro di prima accoglienza di Cona sono stati identificati e denunciati per il reato di sequestro di persona perchè questo è il reato che hanno commesso e questa è la fermezza che ci vuole per reprimerlo” continua Spagnoli.
“Se così non fosse, allora – conclude il segretario nazionale – per lo stesso principio, anche un folto gruppo di cittadini italiani che, per protestare contro l’azione di una politica inconcludente che ha trasformato, per interessi economici, un’emergenza dell’immigrazione in un’emergenza dell’invasione, dovesse stringere un cordone passivo intorno ai palazzi del potere impedendo ai suoi rappresentanti di uscire ed entrare liberamente da quegli edifici non commetterebbe alcun reato e questo, ovviamente, sarebbe assurdo oltre che intollerabile ed ingiustificabile in un paese democratico!!!”