Pubblichiamo di seguito un interessante documento elaborato dal Coordinatore Nazionale, Cesario Bortone in merito alla bozza di decreto di riorganizzazione dell’assetto dei servizi ippomontati e cinofili della Polizia di Stato.
La Consap esprime, in termini netti e inequivocabili, il proprio dissenso e la propria assoluta contrarietà in ordine alla prospettata ipotesi di riorganizzazione del settore ippomontato e cinofilo.
Tale proposta è da ritenersi obiettivamente priva di alcun fondamento di logica gestionale e di economicità e si pone in palese quanto grave contraddizione con un innovativo progetto di razionalizzazione e di sviluppo che aveva incontrato il favore di ben due capi della Polizia, succedutisi negli ultimi anni.
Infatti, il decreto del Capo della Polizia n. 559/A1/757.M.16.3.11.36 datato 25 gennaio 2008, che sanciva l’unificazione del Centro di Coordinamento dei Servizi a Cavallo con il Centro di Coordinamento dei Servizi Cinofili in seno ad un nuovo e unico organismo con sede a Ladispoli (RM), aveva come obiettivo la razionalizzazione delle risorse umane e strumentali e la conseguente ottimizzazione dell’efficienza dell’apparato formativo, gestionale e logistico dei due settori specialistici.
In tale prospettiva, all’interno del sedime demaniale di oltre 10 ettari che attualmente ospita il solo Centro di Coordinamento dei Servizi a Cavallo, sono stati portati a compimento complessi ed onerosi lavori di riedificazione e ammodernamento strutturale che, da circa quattro anni ad oggi, hanno comportato una spesa complessiva di oltre 10 milioni di euro.
I ponderosi interventi di edificazione, trasformazione, ristrutturazione e adeguamento dei locali sono stati appositamente progettati con l’obiettivo di accorpare ed ottimizzare le strutture logistiche, addestrative e gestionali del settore ippomontato e cinofilo e hanno consentito di valorizzare il complesso demaniale di Ladispoli in funzione della realizzazione di quello che era destinato a divenire un vero e proprio centro di eccellenza delle due specialità.
Al riguardo, astenendosi dall’elencare nel dettaglio la molteplicità e la specificità delle singole realizzazioni infrastrutturali, basti solo citare l’avvenuta edificazione di una grande clinica veterinaria dotata di un’avveniristica sala operatoria e di moderne strumentazioni diagnostiche destinate alla cura di cani e cavalli nonchè di apposite strutture di isolamento sanitario, palestre differenziate per addestramento cani di diverse specializzazioni, sale lavaggio e toelettatura, magazzini, depositi per la custodia degli stupefacenti ad uso addestrativo e una speciale riservetta, protetta e videosorvegliata, per la conservazione degli esplosivi destinati all’addestramento dei cani antisabotaggio.
Ci chiediamo: cosa ne sarà di quel complesso, che attualmente può ben definirsi uno dei rari fiori all’occhiello della nostra Amministrazione, nel momento in cui si dovesse inopinatamente decidere di tornare sui propri passi..? Come si giustificheranno innanzi all’opinione pubblica e alla magistratura contabile le ingenti spese sostenute e quelle, non meno onerose, che saranno necessarie a ristrutturare l’attuale sede del Centro Cinofili di Nettuno che versa da decenni in una situazione di gravissimo degrado strutturale..?
Non vorremmo che dietro questo incomprensibile e strampalato proposito demolitivo si nascondessero malcelati intenti di appropriarsi della struttura di Ladispoli da parte di altri soggetti istituzionali la realizzazione delle cui brame di protagonismo decreterebbe la fine prematura quanto immeritata di quello che può a buona ragione definirsi uno dei più sensati e opportuni (quanto, purtroppo, rari…) progetti di rilancio concepiti dall’Amministrazione nel corso degli ultimi anni.
In tal caso, questa vera e propria “dichiarazione di resa” da parte dell’Amministrazione, oltre a vanificare le aspettative di sviluppo di un settore specialistico la cui rilevanza strategica e operativa rimane costantemente prioritaria a causa dalla perdurante minaccia terroristica, rischierebbe di pregiudicare l’efficienza anche del solo Centro di Coordinamento dei Servizi a Cavallo, che vedrebbe fatalmente compressi i propri spazi a causa dell’incompatibilità dello svolgimento delle specifiche funzioni addestrative con la forzosa coesistenza con eventuali altri uffici di diversa natura.
In considerazione delle obiettive motivazioni suesposte, questa O.S. ribadisce la propria netta contrarietà a qualsiasi ipotesi di dismissione del progetto di riunificazione degli organismi di coordinamento formativo e tecnico-gestionale dei settori ippomontato e cinofilo della Polizia di Stato e ne auspica, al contrario, una radicale accelerazione del processo di definitivo completamento.